Basilicata soft - page 141

Passata la guerra, nella nuova Italia repubblicana, più intensa divenne la sua
attività di pittore e scrittore, sempre presente nelle problematiche politiche e
civili della nazione. Dopo aver partecipato a numerose mostre tra Torino, Roma
e Firenze, pubblicava, sulla spinta del successo di Cristo si è fermato a Eboli,
l’Orologio (1950), una sorta di pessimistica rivisitazione della Resistenza e delle
aspirazioni della nuova Italia, a suo parere soffocate e vanificate dal centralismo
del nuovo Stato e, soprattutto, dal burocratismo e dalla partitocrazia trionfan-
te. Ma gli esiti di pubblico e di critica furono molto diversi. Il libro passò quasi
ignorato, anche se esaltato nella cerchia degli amici e dei più stretti estimatori.
Tra il 1950 e il 1955, partecipava a numerose altre mostre, distribuite tra Roma e
Venezia (XXVII edizione della Biennale). Nel 1952, su invito dell’italo-americano
Max Ascoli e per il settimanale “The reporter”, scrisse un preoccupato saggio
sul rinascente neofascismo italiano. Lo scritto rimase inedito. Ritrovato presso
l’archivio dell’Università di Boston da Sandro Gerbi, fu da questo pubblicato
con il titolo: La serpe in seno. Il neofascismo (“Belfagor”, LI, n. 1, 31 gennaio
1996, pp.23-41). Faceva anche frequenti viaggi nel Mezzogiorno, tra Lucania,
Calabria e Sicilia. Importantissimo, in quel periodo, fu il sodalizio con Rocco
Scotellaro, il poeta di Tricarico, in provincia di Matera (1923-53), morto prematu-
ramente, a soli trent’anni, che, interprete della “libertà o rivoluzione contadina”,
era spesso assimilato a Piero Gobetti e alla sua “rivoluzione liberale”.
Nel 1955, frutto di tre viaggi in Sicilia, usciva il volume Le parole sono pietre.
Momento centrale del libro era l’uccisione del sindacalista Salvatore Carneva-
le, assunto a simbolo del risveglio del Mezzogiorno e, in un certo senso, con-
tinuatore dell’opera di Rocco Scotellaro. L’anno successivo, nel 1956, veniva
pubblicato Il futuro ha un cuore antico, resoconto di un viaggio nella Russia
socialista, proposta come modello di un mondo nuovo, quello socialista ap-
punto, in cui, finalmente, trionfava l’uomo, cioè l’antico (ovvero il contadino e la
Lucania), pur senza che si rinnegasse il nuovo, cioè le conquiste della tecnica
e della scienza. Il libro otteneva il premio Viareggio.
1...,131,132,133,134,135,136,137,138,139,140 142,143,144,145,146,147,148,149,150,151,...164
Powered by FlippingBook