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Con lo stesso gruppo, nel 1930, prendeva parte ad un’altra mostra torinese,
nella sala d’Arte “Guglielmi”. Nello stesso anno, quindi, era presente alla XVII
edizione della Biennale di Venezia. Sarà anche presente alla XVIII edizione del
1932, dopo aver esposto, tra il 1930 e il 1932, a Buenos Aires, a Roma e a Parigi.
Intanto, nello stesso periodo, partecipava alla stesura del Programma rivoluzio-
nario di “Giustizia e Libertà“, insieme con i fratelli Rosselli, Lussu, Tarchiani,
Salvemini e Nitti. Sui “Quaderni di Giustizia e Libertà” pubblicava l’interessante
saggio sul Concetto di autonomia nel programma di “Giustizia e Libertà“. Nel
1933, a Parigi, partecipava ai funerali dello zio Claudio Treves.
Ormai conosciuto come antifascista, il 13 marzo 1934 veniva arrestato ad Alas-
sio, ove la famiglia Levi possedeva una casa; ma veniva rilasciato il 9 maggio
dello stesso anno, anche a seguito di un appello di alcuni artisti residenti a Pari-
gi. Imperterrito, però, il 16 novembre dello stesso anno, sempre su “Giustizia e
Libertà“, pubblicava l’articolo Leone Ginzburg. L’anno successivo, il 15 maggio
del 1935, veniva arrestato una seconda volta, chiuso nelle carceri di Torino e,
poi, in “Regina Coeli”, a Roma, donde, il 3 agosto successivo, veniva trasferito,
per il confino, a Grassano, in Lucania Basilicata. Il giorno 18 settembre 1935
passava ad Aliano, sempre in Lucania Basilicata, anche se, non molti giorni
dopo, il 29 ottobre, gli veniva consentito di tornare per breve tempo a Grassano,
affinché vi potesse terminare alcuni quadri rimasti incompleti al momento del
trasferimento. Ad Aliano rimaneva fino al 26 maggio 1936, essendo stato amni-
stiato in data 20 maggio, a seguito della proclamazione dell’Impero.
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