GLI EBREI IN FUGA DAL NAZISMO E GLI ANTIFASCISTI
All’entrata in vigore dei provvedimenti per la difesa della razza in Italia si contavano in
totale, secondo la Direzione Generale per la Demografia e la Razza, quasi 10.000 ebrei
stranieri. Con l’entrata in guerra il governo fascista varò una serie di misure di sicurez-
za tra cui per l’internamento dei cittadini delle nazioni nemiche e dei sovversivi. Segui-
rono provvedimenti a difesa della razza, si procedette con gli arresti di uomini ebrei di
età compresa tre il 18 e i 60 anni, di nazionalità tedesca, polacca e ceca oppure apoli-
di. Le donne e i bambini, invece,vennero concentrati in luoghi isolati sotto il controllo
della polizia nel cosiddetto “internamento libero”. La Basilicata ebbe il privilegio di
essere luogo di “accoglienza” di molti oppositori politici del regime, sovversivi a va-
rio titolo, delinquenti definiti “mafiosi”, di allogeni ( soprattutto minoranze etniche, in
questo caso soprattutto slave e balcaniche),di ebrei italiani e di ebrei stranieri. Il suo
storico isolamento fece si che la regione e molti paesi interni, poco e male serviti da
ferrovie o mezzi di trasporto pubblici e difficilmente collegabili con il mondo esterno,
diventassero meta ideale per la creazione di campi di confino, campi di lavoro e luo-
ghi di detenzione particolari. Accettura, Garaguso, Grassano, Grottole, Craco, Pistic-
ci, Montescaglioso, Pisticci, Nova siri erano i luoghi in cui finirono i “mafiosi”. Altri
centri si aggiunsero: Aliano, Colobraro Montalbano Ionico, Pomarico, Rotondella, San
Giorgio Lucano, Tursi. Si presume che in queste località giunsero oltre 2.500 confinati
politici e quasi 200 tra confinati comuni e “mafiosi”. Alcune le storie di uomini e luoghi
conosciute, raccontate e studiate. Il personaggio Carlo Levi ha ampiamente descritto
e dipinto il suo periodo di confino in Basilicata. Speciale colonia di confino, definita
“colonia di lavoro”era il luogo dove oggi sorge la cittadina di Marconia, che accolse
centinaia di confinati provenienti da isole di deportazione come Pantelleria, Ustica,
Lampedusa, Ponza. Ma alcune località furono anche luogo di internamento per ebrei
stranieri di varie nazionalità, tra cui austriaci, polacchi, greci, jugoslavi, cecoslovac-
chi, ungheresi, russi, vennero internati nei comuni di Ferrandina, Matera, Pisticci, San
Giorgio Lucano. Ultimamente nuove ricerche indicano nuove tracce e informazioni.
Dagli archivi appaiono nomi e cognomi dal suono lontano e indeterminato, Bluhweiss,
Bojm, Eisler, Frischer, Ickovic, Kafka, Salomon, Steiner, Wittenberg solo per citarne al-
cuni. Nomi e storie che la grande storia e la letteratura hanno messo in ombra. Forse,
un giorno, quando si parlerà di confino in Basilicata non si parlerà solo di Carlo Levi.